L’occhio felino quanto quello umano sono dotati di bastoncelli e coni; entrambi sono fotorecettori, destinati però a funzioni differenti in quanto i bastoncelli sono deputati alla percezione del movimento e alla visione in condizioni di luce scarsa, mentre i coni riguardano invece la percezione dei colori.
Nell’occhio del gatto sono presenti più bastoncelli rispetto a quello umano, mentre i coni sono in numero inferiore. Tutto ciò permette di avere una visione periferica e la capacità di cogliere movimenti nel buio.
Ecco un esempio, il nostro felino domestico possiede una visione periferica più estesa della nostra di circa 20 gradi (180° contro 200°).
La seguente è una simulazione di come funzioni l’occhio felino in situazioni di luce fioca. Possiamo notare quanto esso necessita di sette volte la luce in meno necessaria a quello umano per cogliere movimenti nel campo visivo.
L'occhio umano è decisamente più efficiente nel distinguere i colori, oltre a essere dotato di superiore acutezza visiva, a differenza del mondo presentato ai nostri gatti sia molto meno vibrante in termini di colori.
Con “acutezza visiva” si definisce invece come “la capacità dell’occhio di risolvere e percepire dettagli fini di un oggetto”, e dipende da quanto è nitida l’immagine proiettata sulla retina.
Ciò vuol dire che, pur cogliendo i movimenti meglio di noi, un gatto deve avvicinarsi fino a circa 6 metri all’oggetto, persona o animale che ha attirato la sua attenzione, per poterne distinguere il dettaglio.
Che ne pensate? E' migliore il campo visivo umano o quello dei nostri amati felini?
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