A Palermo è possibile assistere ad uno spettacolo macabro e spaventoso : le Catacombe dei Cappuccini, un cimitero nel convento dei Frati Cappuccini dove sono conservati migliaia di cadaveri mummificati.
Questo spettacolo a dir poco tranquillo mostra li usi, i costumi e le tradizioni della società palermitana tra il XVII ed il XIX secolo, rendendo le Catacombe dei Cappuccini un patrimonio culturale unico (affascinante se pur spaventoso), visitato da grandi intellettuali come Alexandre Dumas, Mario Praz, Guy de Maupassant, Fanny Lewald e Carlo Levi.
Curiosità:
Si percorrono in discesa alcuni stretti cunicoli che portano ad una porta da cui inizia il tour dell’orrore: uomini, donne, frati, alti prelati, nobili, dottori, bambini e neonati, un’infinita serie di cadaveri mummificati affollano il lunghissimo e spaventoso corridoio sotterraneo, quasi tutti appesi, un centinaio adagiato in nicchie, i più ricchi e fortunati in bare aperte.
Il primo cadavere fu quello di Frate Silvestro da Gubbio nel 1599; dopo di lui migliaia, tra frati e gente comune, fecero a gara per riposare all’interno delle Catacombe dei Cappuccini, simbolo di vanità per allontanare dal corpo la corruzione della morte e mantenere integre le proprie spoglie, ottenendo una “bellezza” senza tempo.
Si dice che i familiari andassero a visitare i propri cari sepolti all’interno delle Catacombe dei Cappuccini e che lo trattassero quasi come un malato, pettinandolo, profumandolo, curandone il vestiario e spesso pranzando con lui.
Il corpo più impressionante è quello di una bambina, Rosalia Lombardo, morta nel 1920 a soli due anni di polmonite e sepolta dal padre all’interno delle catacombe: lo stato di conservazione del volto della bambina è tanto stupefacente quando macabro, sembra quasi che la piccola stia dormendo.
Si dice che all’interno delle Catacombe dei Cappuccini si aggiri il fantasma di un uomo, il cui corpo fosse stato originariamente sepolto all’interno di questo spaventoso cimitero, per poi essere trafugato e nascosto. Sembra che persino Napoleone Bonaparte fece cercare il corpo per interrompere le apparizioni del fantasma.
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Ex manicomio Pediatrico Aguscello:
Aguscello, piccola frazione in provincia di Ferrara di appena 535 anime, che sarebbe a tutti sconosciuta, se non fosse stata la sede di un ex Manicomio Pediatrico che le leggende e le tradizioni descrivono come uno dei luoghi più spaventosi ed infestati d’Italia.
Gli spiriti innocenti di bambini vittime di orrendi soprusi, un luogo abbandonato e fatiscente vittima più dell’incuria dei vivi che delle maledizione dei morti..
Secondo la tradizione il manicomio veniva gestito da alcune suore che non avevano decisamente a cuore la salute di bambini che oggi chiameremmo “difficili”; secondo le numerose testimonianze degli abitanti del Ferrarese, i giovani pazienti erano sottoposti a torture fisiche e mentali. La tristezza della loro condizione è ancora percepibile semplicemente visitando i resti dell’ex manicomio: sedie, lettini, scritte blasfeme e sataniche, strane apparecchiature mediche (tra cui la macchina per l’elettroshock).
Il Manicomio Pediatrico di Aguscello venne misteriosamente ed improvvisamente abbandonato nel 1970 e ancora oggi non si ancora che fine abbiano fatto tutti i bambini in esso rinchiusi.
Secondo una prima leggenda scoppiò un incendio doloso o colposo, ed i piccoli trovarono la morte perché rinchiusi dalle suore all’ultimo piano del palazzo. Si dice che all’ultimo piano (ormai distrutto ed inagibile) si possano ancora vedere le impronte lasciate dai loro piedi quel giorno.
Un’altra leggenda parla che uno dei piccoli pazienti, Filippo Erni affetto da una grava forma di schizofrenia, un giorno impazzì del tutto, stremato dai severi metodi educativi, uccidendo alcune suore ed alcuni bambini di sventura per poi gettarsi dall’ultimo piano del manicomio. Si dice che il suo fantasma, con l’aspetto di un bambino biondo di circa 12 anni, si aggiri ancora oggi nel giardino del manicomio, per sempre legato a questo luogo maledetto.
Un’ultima leggenda parla dello scoppio di una grave epidemia non limitata dal personale, che, dopo aver sepolto i corpi dei bambini in una fossa comune nella limitrofa aria boschiva, sarebbe scappato.
Secondo alcune testimonianze, tra le rovine del manicomio, alcune notti, si possono sentire le urla, i pianti ed i lamenti dei poveri bambini che l’hanno abitato.
Il custode del manicomio stesso, che abitava in una casa adiacente all’edificio, è scomparso in circostanze misteriose poco prima che l’intero complesso chiudesse.
Secondo un’altra leggenda se la giostrina del cortile comincia a girare non c’è possibilità di fermarla, neanche usando la forza fisica: è essa stessa che decide quando fermarsi. Si è cercato di spiegare questo fenomeno con la presenza di particolari campi magnetici che influenzerebbero l'aria..
Cacciatori di fantasmi e scettici, l’ex Manicomio Pediatrico di Augello vi aspetta. Che le storie che lo riguardano sia vere o meno, la sensazione di angoscia e tristezza che si avverte visitando la struttura è reale.
L’edificio è ormai decisamente fatiscente, spaventoso e sinistro, alcune parti sono inagibili e completamente distrutte, altre ancora sono state usate nel tempo come luogo per messe sataniche..
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