L’intolleranza al lattosio è ormai uno dei problemi più diffusi negli ultimi tempi vista la quantità sempre più elevata di persone che ne soffrono. Come ben si sa, il disturbo consiste nell’impossibilità di assumere il lattosio, lo zucchero contenuto nel latte, generando così malesseri fisici (disturbi gastrointestinali, nausea, vomito, ecc…).
Aldilà dei fastidi fisici, primi campanelli di allarme per riconoscere il disturbo, vi è anche un malessere psicologico. L’intolleranza al lattosio ci limita nella vita quotidiana, obbligandoci a scegliere cibi piuttosto che altri, portandoci addirittura a cambiare drasticamente il nostro tenore di vita.
Ma se ci sembra di vedere solo del negativo, in realtà esistono diversi gradi di intolleranza; chi soffre di questo malessere in quantità inferiore rispetto alla soglia, può concedersi di assumere in modo equilibrato piccole quantità di lattosio e non subire effetti indesiderati.
Quante volte, a tal proposito, ti sei chiesto quale, tra la mozzarella di bufala e il fior di latte contenesse meno lattosio? Ti è mai capitato di non sapere che pizza scegliere e di aver paura di stare male in compagnia dei tuoi amici?
La risposta risiede nell’ingrediente principale di questi due componenti: il latte. Se per la produzione della prima viene utilizzato il latte di bufala, per il secondo si ricorre al latte vaccino. Questi due componenti presentano caratteristiche diverse che incidono soprattutto sulla quantità del lattosio che ciascuno di noi metabolizza nel suo corpo, assumendoli.
Il latte di bufala si posiziona infatti tra i componenti che contengono meno lattosio rispetto ad altri tipi di latte come quello di vaccino (qui sopra citato) o quello di mucca, al quale si associa erroneamente. Il lattosio contenuto oscilla tra i 0,5 e i 0,3 grammi per 100 grammi di prodotto. In netto contrasto troviamo il latte di vaccino che contiene un’ elevata quantità di lattosio al suo interno: circa 3.33 grammi, superando più della metà il valore precedente.
A confermarci questo è anche una curiosa ricerca effettuata da specialisti, i quali ritengono che la quantità di lattosio ricavata nella mozzarella di bufala sia molto inferiore rispetto ai valori minimi di tolleranza registrati. Ciò vuol dire che in alcuni soggetti gli effetti indesiderati potrebbero del tutto essere inesistenti.
Molto diverso è invece per il fior di latte, che contenendo un latte più secco e difficilmente digeribile rispetto alla mozzarella di bufala, si guadagna di certo la posizione tra i formaggi più ‘pericolosi’ per chi è affetto da questo disturbo.
Ma attenzione! Se la mozzarella di bufala (bianca, tonda e non a pasta sfilata come il fior di latte) dovesse tendere al colore giallo, allora è probabile che sia presente anche del latte vaccino. In queste circostante è bene evitare di consumare il prodotto e di tenere bene a mente che la mozzarella di bufala è fatta solo con il latte di bufala!
Chi ha scritto questo articolo è ignorante della materia ci sono strafalcioni